29 marzo 2009

Anche per noi, così è.

Devo dire subito che - mentre rimuginavo sul tema "Cosa fa sì che l'Uff.A non usi tutti i poteri (i Superpoteri!) che la legge gli affida" che ho introdotto nel precedente post - è calata su di me e su altri 4 milioni e mezzo di spettatori la puntata speciale di Chetempochefa" con Roberto Saviano.

Questo spiega il post a latere su Salvatore Nuvoletta e il suo "eroismo inconsapevole", eroismo che fa il paio con quello di Saviano stesso.

Si fa il proprio dovere - dice Saviano di Salvatore Nuvoletta - "non per eroismo, ma perché così è".
E allora penso a me, ai colleghi Uff.A che conosco, a quelli che non conosco ma di cui leggo i pensieri nei forum su Internet: i crucci e le passioni di alcuni, le disillusioni di altri.

E mi rispondo - prima di ogni altra risposta che pure c'è e che cercherò - che forse anche noi Uff.A dovremmo fare il nostro lavoro con questa sorte di "eroismo inconsapevole".
Anche noi, ai quali per compiere il proprio dovere non è chiesta la vita come a Salvatore o a Saviano.
Perché così è.

28 marzo 2009

A latere. Saviano su Salvatore Nuvoletta: non per eroismo, ma "perché così è"

Roberto Saviano a Chetempochefa su RaiTre, mercoledì 25 marzo sul carabiniere ventenne che rimase "non per eroismo, ma perché così è".
La trascrizione - imperfetta - è mia. Il video della trasmissione è disponibile qui



Don Peppe [Diana] è ritratto insieme a un carabiniere, Salvatore Nuvoletta [...].

E Salvatore fu ucciso, era un carabiniere di Casal di Principe, aveva 20 anni (20 anni!) e fu ucciso perché ci fu un arresto di un nipote di Francesco Schiavone “Sandokan” [...]. Ci fu un conflitto a fuoco, muore [il nipote] “Menelik” e il clan dei casalesi chiede la testa del carabiniere che aveva fatto quello che loro consideravano un agguato [...].
E la responsabilità va su Salvatore, un nome che non avete sicuramente – credo – purtroppo mai sentito.

E Salvatore lo viene a sapere che gli danno la colpa. Lui quel giorno non c'era: il giorno dell'arresto Salvatore era a riposo. Si è da poco arruolato. E Salvatore Nuvoletta sa e glielo dice alla madre, che infatti lo racconta al processo. Dice “Mamma, qua dicono che sono stato io ad avere ucciso “Menelik”, chissà cosa mi succede...”

E qui accade un gesto. Io non so se sarò mai capace di comunicarlo: accade qualcosa che succede spesso dalle mie parti, in moltissime persone: si innesca un eroismo inconsapevole.
Perché la madre gli dice “Salvato', vattene, lascia tutto per un bel po' e vai via”. E Salvatore, da ventenne che non ha alcuna ambizione di arrivare chissà dove, gli risponde “Mamma, ma come? me ne vado? Io sono un carabiniere...”. Cioè: sono un carabiniere, me ne vado? non posso andarmene...

E cosa succede? Mentre stava a Marano, la sua città d'origine [...] ammazzano Salvatore mentre disarmato aveva un bambino sulle ginocchia [...].

Sapete cosa significa non andare via sapendo che sei condannato? E non farlo "per eroismo", ma restare lì perché così è.

21 marzo 2009

Superpoteri e kryptonite

Se uno si guarda la legge anagrafica (la n. 1228 del 1954), vedrà delineata la figura di un "ufficiale di anagrafe" (non so se si percepisce il tutto il "peso" di questa espressione...) con grandi poteri, quasi una specie di "magistrato" che decide sui casi a lui sottoposti.

Infatti l'Uff.A a rigor di legge:

a) ordina gli accertamenti necessari ad appurare la verità dei fatti denunciati dagli interessati, relativi alle loro posizioni anagrafiche (articolo 4)
b) dispone indagini per accertare le contravvenzioni alle disposizioni della presente legge e del regolamento (articolo 4)
c) invita le persone aventi obblighi anagrafici a presentarsi all'ufficio per fornire le notizie ed i chiarimenti necessari alla regolare tenuta dell'anagrafe (articolo 4)
d) può interpellare, allo stesso fine [la "regolare tenuta dell'anagrafe"], gli enti, amministrazioni ed uffici pubblici e privati (articolo 4)
e) venuto a conoscenza di fatti che comportino l'istituzione o la mutazione di posizioni anagrafiche per i quali non siano state rese le prescritte dichiarazioni, deve invitare gli interessati a renderle. In caso di mancata dichiarazione, l'ufficiale d'anagrafe provvede di ufficio (articolo 5)
f) accerta le contravvenzioni alla legge e commina le ammende ai trasgressori (articolo 11).

Urca!
Ma allora come si spiegano tutti i problemi, che fanno sì che l'anagrafe non sia (generalmente) particolarmente accurata nel riprodurre la realtà, come ho ad esempio discusso in questo precedente post?
Qual è la kryptonite che toglie al Superman-Uff.A tutti i suoi poteri, indebolendolo?

Probabilmente il primo nemico del Supereroe-Uff.A è - come nella migliore tradizione dei supereroi - se stesso.
Ne riparliamo presto.

7 marzo 2009

Tengo famiglia, anzi più d'una.

Quante famiglie ci sono in Italia?
a) Quattro o cinque.
b) Alcune decine di milioni.

Entrambe le risposte sono esatte.
Ed entrambe sbagliate, come sa bene ogni Uff.A.

Per la risposta a) si possono contare:
- la famiglia anagrafica;
- il nucleo familiare;
- la famiglia come l'intendeva mia nonna;
- la famiglia "a geometria variabile" (allargata e/o ristretta), ossia come l'intende chi deve fare uno (a volte due) mutuo prima casa, includere o escludere il reddito del nonno, pagare o non pagare l'ICI, le tasse scolastiche, entrare nelle graduatorie per l'asilo nido, eccetera.
Praticamente tutto, in Italia.

Per la risposta b) va detto che quelli sono i dati ufficiali provenienti dall'Istat (http://sitis.istat.it/sitis/html/index.htm, indicatore: Popolazione).
Questi dati mostrano un aumento delle famiglie da 22.226.115 nell'anno 2000 a 24.282.485 nel 2007. Due milioni di famiglie in più in soli sette anni! Un aumento del 9%!
Nello stesso periodo, la popolazione è passata sempre secondo l'Istat da 56.960.692 (31.12.2000) a 59.619.290 (31.12.2007): un aumento di circa 2.700.000 persone.

C'è qualcosa di strano in questi dati.
Come è possibile che aumentino in parallelo, ossia che praticamente quasi tutte le nuove famiglie in sette anni siano composte (mediamente) di una sola persona?
Si sbaglia l'Istat?
Si sbagliano le anagrafi comunali, che all'Istat forniscono i dati?
Mi sbaglio io (cosa sempre possibile)?

Forse c'è una spiegazione, anche tenendo conto che vi è stato un aumento di badanti - badanti che normalmente sono iscritte da sole in una propria famiglia (anche se non mancano autorevoli pareri contrari come quello del dottor Scolaro).

La mia ipotesi è che vi sono forse centinaia di migliaia di "separazioni" di famiglie che sono solo fittizie, dichiarate all'anagrafe per fruire di certe agevolazioni.
Migliaia e migliaia di mariti che "fanno famiglia" da una parte.
Altrettante mogli che la fanno da un'altra.
Gli eventuali figli un po' di qua e un po' di là.
E gli Uff.A. che ci stanno a fare?
Domanda da cento milioni.

Personalmente nella mia breve esperienza quinquennale come Uff.A. ho avuto due (soli) ricorsi al prefetto per residenze negate. Ma entrambi i casi coinvolgevano "separazioni" tra marito e moglie ritenute fittizie "in primo grado" (diciamo così, come se fossimo in tribunale...) e giudicate reali dal prefetto "in appello".

P.S. Sul recente aumento delle separazioni fittizie a seguito dell'abolizione dell'Ici (2008, quindi non considerato nei dati Istat sopra riportati) si veda anche l'interessante articolo su La Stampa del 2 settembre scorso.