10 maggio 2009

La battaglia è persa, aboliamo l'anagrafe!

Il ministro dell'Interno on. Roberto Maroni.

Questa è un po' forte anche per me: mi è arrivata - all'indirizzo anagrafedalbasso.mail@gmail.com - la proposta dell'abolizione dell'anagrafe, nientemeno!
Ho pensato un po' prima di dare alla luce riflessioni così "estreme", ma poi la provocazione (che tale considero) mi è parsa molto bella e mi sapeva male che dovesse rimanere sconosciuta. Lascio pertanto ai miei venticinque lettori l'esame del manoscritto dell'anonimo collega.

Basta, bisogna ammetterea noi stessi per primi che la battaglia è persa, hanno vinto loro e l'anagrafe non è più (ammesso che lo sia stata) la fotografia della realtà ma una grande “baracca” con adempimenti, carte che girano su è giù per l'Italia, accertamenti che non accertano più niente.
Quindi bisogna essere conseguenti e chiedere o noi ufficiali d'anagrafe o l'Anusca l'abolizione dell'anagrafe e naturalmente di tutte quelle normative basate sull'anagrafe, sulla residenza e sulla famiglia che vengono continuamente aggirate.
Basta agevolazioni prima casa con l'obbligo di portare la residenza entro 18 mesi, basta assegni familiari sulla base dello stato famiglia, basta agevolazioni sul reddito familiare dimostrato dallo stato famiglia,basta ricongiungimenti familiari per stranieri basati sul rapporto metri quadri – residenti (sulla carta).

Al posto di tutte le pratiche che richiedono il “certificato anagrafico” ci sarà una tra le tre seguenti soluzioni, da usare dove è più opportuno:
- o automatismi (per es. agevolazioni prima casa per la sola prima casa che ti intesti e basta, assegni familiari per il solo fatto di essere genitore o coniuge)
- o controlli "ad hoc" per chi richiede certe prestazioni (per es. chi chiede il ricongiungimento subirà la visita dell'assistente sociale, del geometra comunale, dei vigili,tutti uffici che relazioneranno sulla situazione di fatto che trovano e daranno il parere)
- oppure l'abolizione pura e semplice di norme obsolete, come per es. per le tariffe residenti di acqua luce e gas.

Si libereranno così risorse umane e finanziarie ora dedicate alla grande complicata “baracca” dell'anagrafe e si semplificherà la vita a cittadini e uffici, che si concentreranno a verificare la situazione di fatto (non sulla carta come adesso) dei soli richiedenti particolari prestazioni. Dopotutto vi sono stati civili come l'inghilterra e gli Stati Uniti, che senza anagrafe sopravvivono benissimo.

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